A piedi nudi

InfraditoFantastico. Mai avrei immaginato che potesse succedermi nella vita. Sì, lo avevo sognato, ma ora è realtà. Vivere in una nazione in cui è estate tutto l’anno (ovviamente io mi riferisco solo al Nord-Est del Brasile, a scanso di equivoci) e in cui le calzature d’obbligo e indispensabili sono le INFRADITO. Sì sì, le infradito tutto l’anno e non quei 2 miseri mesi all’anno in cui a Trento fa caldo. Sempre sempre sempre. Sono diventate la mia passione e qui ce ne sono per tutti i gusti. Questo – lo so può sembrare una sciocchezza – è una delle tante cose che amo di questo paese. E’ come camminare scalzi tutto l’anno.

Noi, che veniamo dall’ Europa, ci sentiamo liberi di poter andare in giro come vogliamo, qui. Ciabatte, pantaloncini, magliette orrende. Forse perchè un po’ ci sentiamo in vacanza, liberi dalle costrizioni e formalità che spesso ci impone la nostra società. Impossibile non notarci (a parte l’occhio chiaro e il capello biondo che già mi allontanano a priori dall’essere brasiliana), sembriamo degli eterni vacanzieri, nei nostri bermuda e canottiere. Però, guardandomi bene intorno, ho purtroppo notato che quella libertà nel vestirci “da spiaggia” la sentiamo SOLO NOI. E io che pensavo che la forma qui non contasse nulla! Tutt’altro, qui sono attentissimi a questo genere di cose: noi siamo ovviamente dei “gringos” da spennare alla prima occasione. E per loro lo status è fondamentale. Più ricchi sono più si vestono. Ho addirittura visto donne in maglione di lana, mentre io ovviamente ero in canotta e infradito. Scioccamente pensavo che qui, vicino all’equatore, chiunque, a prescindere dalla professione, potesse vestirsi in base al clima. Invece no. I pantaloni lunghi sono in generale di rigore, jeans compresi (dio mio, ma come faranno???). E per ovviare al problema del caldo insopportabile sparano l’aria condizionata a 16 gradi. In macchina, in negozio, in banca, nei centri commerciali, nei supermercati, nei ristoranti (…argghhh..). Un consiglio a chi passa da queste parti: portatevi sempre un maglioncino di cotone per quando si entra in qualche locale chiuso. Ve lo dico per esperienza, sono stata già male un paio di volte. Mi sembra incredibile dover patire il freddo al chiuso, vivendo in un posto in cui il clima esterno è meraviglioso. Ma questa è solo una delle mille cose a cui ci dovremo abituare.

Detto questo io continuerò a vestirmi “da spiaggia”, sperando nella loro magnanimità e forte del fatto di sapere che tanto, ai loro occhi, resterò sempre e comunque una “gringa”.

A.

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