Sparare in un occhio ad un giornalista sembra un gesto simbolico, come quando qualche gang ammazza qualcuno ed in base a dove gli hanno sparato, in faccia, alla schiena o non so dove, si puó capire il movente. Il giornalista, quello vero, è l’occhio della gente e sembra chiaro che la gente non debba vedere i soprusi che stanno succedendo in questi giorni di protesta. Se ci sono degli sconfitti oggi, i primi sono di certo le forze militari che hanno dato sfoggio della loro poca professionalità, queste sono forze militari da dittatura non da paese democratico.
Come il documentario mostra, molti poliziotti nei giorni di protesta circolavano senza strip di riconoscimento, cosa qui in Brasile obbligatoria, la violenza della polizia è premeditata! Guardando queste immagini mi hanno subito riportato la memoria a dei film brasiliani. Film come Troupa d’elite per esempio, che descrivono molto bene il marcio che c’è nelle istituzioni. Ma questo non è un film ed il marcio nelle istituzioni è onnipresente.
S.