
Dovremmo riandare tutti con la memoria alla nascita dell’euro, sarebbe un esercizio salutare, per tutti. Questo è il primo consiglio che si trae dalla lettura di un libro utilissimo come ‘Il tramonto dell’euro’ di Alberto Bagnai. Dovremmo ripercorrere tutti con la memoria la formazione di quel gigante burocratico che è l’Unità Europea, per capire meglio come si sono articolati quei gangli che ora polverizzano senza pietà paesi e società intere. Perchè sì, è vero, che nell’idea iniziale dei padri fondatori c’era la visione dell’Europa come uno spazio di fraterna cooperazione e crescita parallela e amichevole frai paesi europei, uno spazio di mutua conoscenza e di scambio che scongiurasse il ripetersi di una follia sanguinaria come la seconda guerra mondiale. Ma è anche vero che – e il libro di Bagnai lo spiega molto bene – se avessimo voluto veramente raggiungere quell’obiettivo, l’obiettivo cioè dell’unità spirituale e culturale, avremmo comunque dovuto cominciare dalla cultura, dal cuore, dalla fondamenta, non certo dall’economia. Invece si è voluto proprio cominciare da quello, dal puro interesse, cioè dal tetto. Proprio dall’economia si è infatti cominciato, acuendo in realtà la divisione fra i paesi europei, invece di sanarla. Lo vediamo proprio in questi anni, in cui la crisi dei paesi del sud Europa non provoca nessuna pietà, nessuna voglia di aiutare nei paesi del nord, ma il contrario, la soddisfazione per una punizione quasi ‘divina’, le ironie per i paesi cicale che finora sono vissuti alle spalle dei paesi del nord ‘formiche’, e che ora si sono stufati di mantenere il sud dell’Europa, bambinesco, capriccioso e viziato. E’ quello che, soprattutto in Germania, ma non solo, è stato detto per la crisi della Grecia, per Cipro in questi giorni, per l’Italia e la Spagna. E’ una visione comoda e sciocca, e soprattutto falsa. In realtà, spiega Bagnai, la moneta unica fu imposta dall’alto Continua la lettura di L’EURO AL TRAMONTO? di Stefano Adami →