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Banho de lua

banhodeluaE’ stata una delle prime cose curiose che ho scoperto in spiaggia nel 2009. Ma fare una breve introduzione sugli usi e i costumi dei brasiliani al mare mi sembra più che necessario. Non posso affermare con sicurezza che quello che ho visto vale per tutti i 7000 km di costa brasiliana, ovviamente, ma ho avuto la fortuna di conoscere varie spiagge del nord-est e quelle di fama mondiale di Rio de Janeiro.

– in spiaggia non si va a leggere, a studiare o a scervellarsi sulla settimana enigmistica. Assolutamente no! Si va per guardare e farsi guardare, per bere birra, per sguazzare in acqua per ore, per mangiare pesci fritti enormi, per divertirsi e anche ballare (se il baretto fornisce  una musichina allegra). Il tutto in ottima compagnia. Nelle spiagge urbane più fighe (come Ipanema e Copacabana a Rio de Janeiro) si deve anche fare un casino di sport: dal beach volley allo skate sul marciapiede, dalla corsetta alle flessioni. Insomma, un gran bel vedere se vogliamo parlare sinceramente, perchè ovviamente, a fare tutto questo sono sempre i più atletici e amostrados. Continua la lettura di Banho de lua

Girato l’angolo

DCIM100GOPROLa bellezza di Recife è molto soggettiva. Nonostante abbia alcuni bei quartieri, la città è in gran parte “sgarruppata”, con tendenza al decadente. Ed è proprio qui, in questi quartieri meno belli, che entrano in gioco gli artisti. E la città cambia totalmente faccia.

Ecco le immagini di un pomeriggio dedicato alle foto e alla riscoperta di Recife.

A.

 

 

 

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La casina del surf

IMGP6750In questo momento non ho un computer con me. Ho solo un blocchetto di fogli, una penna, un pareo, una spiaggia deserta e il mare che romba davanti a me. E la solitudine, quell’unica condizione che ti permette di assaporare al meglio momenti come questi. E l’ispirazione. Oggi il mare promette altas ondas, perciò il mio sforzo maggiore sarà quello di prendere la tavola e lanciarmi in acqua: un momento catartico, che però in compagnia ci si gusta ancora meglio. Continua la lettura di La casina del surf

Mondiali 2014 Brasile, un affare per pochi.

Questi eventi, che personalmente abolirei, soprattutto da quei paesi che non se li possono permettere, sputano sulle culture ospitanti, un po’ come i grandi resort che a noi occidentali piacciono tanto.

Si stanno sperperando miliardi di $ in stadi, ai quali ci devi arrivare percorrendo autostrade a cui manca l’asfalto e se piove sei fortunato se non finisci sott’acqua. Questa coppa costerà al Brasile più delle ultime tre messe assieme, e pensare che questi denari potevano essere spesi in opere pubbliche ben più utili. Secondo il mio modesto parere al Brasile questo mondiale non farà molto bene. Mi sforzo di pensare che comunque creerà lavoro e probabilmente il miglioramento di qualche servizio pubblico.

Nel frattempo domani inizia la Confederation Cup, sembra stia diventando teatro di proteste. Quale occasione più idonea per mostrarsi al mondo?

Ma ci sono anche delle buone notizie, tipo quella che le Baianas di Salvador de Bahia sono riuscite nell’intendo di vendere il loro delizioso acarajé negli stadi della coppa, cosa che un regolamento della FIFA vietava. Ci sono riuscite anche grazie ad una petizione online fatta su change.org.

Intanto chi è passato per la Confederation Cup sulla via per l’areoporto di Recife si è trovato questo.

 

S.

Swimming in the rain

chuva-1Ecco cosa succede a Recife dopo alcune ore di pioggia. Questa nella foto è una delle maggiori arterie della città. Recife totalmente bloccata per quasi l’intera giornata. Ma la cosa più assurda è che ogni anno è sempre peggio! Perchè mai?? I più spensierati ne approfittano per farsi un bagno e sguazzare, incuranti delle malattie che potrebbero prendersi. Ovviamente l’acqua piovana è solo una parte, il resto sappiamo tutti benissimo di che cosa si tratta. Le cause di questi allagamenti? Ovviamente non è molto chiaro, da una parte i canali di scolo intasati dall’immondizia non facilitano le cose, dall’altra la pessima gestione del territorio. La stagione delle piogge qui non è una novità. E già si leggono articoli per pararsi il culo, articoli che dicono che in poche ore è venuta giù più del 40% della pioggia prevista per l’intero mese di maggio. Solo cazzate per giustificare l’ingiustificabile. Viviamo qui da 4 anni, e ne abbiamo viste di stagioni delle piogge. La più forte è stata nel 2011, quando ha cominciato a piovere ad aprile e ha terminato solo ad agosto. Ovviamente ci sono stati allagamenti anche all’epoca, ma dopo mesi di pioggia è quell’attimo più comprensibile. Oggi ha iniziato a piovere all’alba e alle 9 era già il disastro. Sandro ci è stato in mezzo per quasi 7 ore.

Ecco, questi torrenti di acqua mista a merda ci ricordano che non sono il numero di macchine vendute, o i centri commerciali che crescono come funghi che fanno di un Paese un Paese del Primo Mondo.

A.

P.S. Tra le altre cose è stato catturato un coccodrillo che nuotava in una delle strade allagate!!jacare2

E’ preciso saber viver

felicidadeIn Brasile possiamo trovarci male, criticare la gente per lo stile di vita tranquillo e no stress (alla faccia del famoso italiano “dolce far niente”), lamentarci dei problemi e dei servizi basici, tutto possiamo dire, ma non di certo che non sappiano vivere. Chissà che il detto dei nostri nonni “si stava meglio quando si stava peggio” non sia vero. Che poi il meglio e il peggio sono anche  quell’attimo soggettivi, no? Beh, forse in un altro post molto più vecchio l’avevo già detto, ma mi piace sentire la gente semplice che mi dice “ah, in Brasile sì che si vive bene”. E sentirmelo dire da chi prende il salario minimo, sapendo che con quei soldi lì e con il costo della vita qui in continua crescita esponenziale non si può vivere poi così bene, mi commuove!Lo so, lo so… chi non conosce quello che c’è al di là non può giudicare. Forse. Ma per dire che in un posto si sta bene bisogna per forza avere un altro termine di paragone? Io non credo. Se stanno bene è perchè è vero. E vi assicuro che la vita qui nel Nord-Est  brasiliano non è per niente semplice, sotto moltissimi aspetti (dalle piccole azioni quotidiane, alle burocrazie più complesse).

Vedere uno spazzino (sì, chiamiamolo spazzino, che c’è di male??? Odio quella definizione così politicamente corretta di operatore ecologico) che lavora qui -e vi assicuro che qui non è come spazzare le stradine di un nostro centro storico- che fischietta allegramente, nonostante sia vestito da palombaro per proteggersi dal sole terribilmente forte, ti mette subito di buon umore.  Dovremmo imparare da loro, a non lamentarci troppo. Ad amare quello che abbiamo. Alla fine cos’è la felicità?? Non erano state fatte delle ricerche sulla felicità dei vari paesi del mondo e ne era risultato che i paesi più felici erano proprio alcuni dell’America del Sud? Mica la Germania, no no.

Come si misura la felicità non ve lo so dire, ma alla fine basta guardare la gente in faccia.

E qui mi fermo.

A.

Tutti contro il Brasile

La settimana scorsa è successa una cosa tristissima e raccapricciante: una giovane ragazza americana è stata violentata a Rio de Janeiro. E’ successo di sabato sera, lei era insieme al ragazzo, si trovavano nella famosissima Copacabana e hanno preso una “kombi” (un pullmino) per andare a Lapa, il quartiere della movida carioca. I 3 ragazzi che guidavano il mezzo li hanno sequestrati per varie ore, picchiando lui e violentando lei. Fortunatamente i 3 sono stati riconosciuti e arrestati. Pare che ci siano polemiche in corso dovute al fatto che questo trio avesse già commesso in passato lo stesso crimine, ma senza nessun tipo di conseguenza.

Ma il punto del mio discorso non è parlare di quanto sia terribile quello che è successo, ogni parola sarebbe superflua, e nemmeno di quando sia ingiusta la legge, che libera in poco tempo chi commette questo tipo di delitto. Si cadrebbe nello scontato. Quello che mi stupisce e mi fa proprio incazzare è che adesso sono tutti contro il Brasile. Continua la lettura di Tutti contro il Brasile

Tá em falta, minha filha

Solo in Brasile ti può succedere di recarti al distributore di benzina, in piena riserva, e sentirti dire, con la più totale tranquillità: Tá em falta, minha filha (è finita, figlia mia). Le versioni del minha filha possono essere meu amor, minha queridaminha florminha linda, ecc.

Il TÁ EM FALTA (che letteralmente significa MANCA, NON C’ E’) è una delle frasi più spesso pronunciate, soprattutto in ristoranti e bar. E quando tu dici che non dovrebbe mancare questo determinato piatto o questa determinata bevanda, solo ti guardando e ti dicono: “Effettivamente non dovrebbe, però fatto sta che non c’è”. E questo succede all’ 80% delle volte. C’è sempre qualcosa che non hanno, e  in genere è, ovviamente, proprio quello che volevi ordinare tu. Ma ok, con il tempo ci si fa l’abitudine, all’inizio le palle giravano a mille, adesso è diventato quasi divertente: vuoi vedere che quello che ordino “starà em falta”?? E via alle scommesse. Ovviamente succede in farmacia, al supermercato, anche negli ospedali quando richiedi un determinato vaccino. Insomma, è tipico. Ma la cosa che più mi piace è la serenità e l’ innocenza con cui te lo comunicano, come se in realtà la cosa fosse solo un piccolissimo dettaglio.

Che poi è la stessa tranquillità e calma che li contraddistingue in tutto e che, sinceramente, ogni tanto mi fa un’ invidia bestia!!

A.

quella bella sensazione…

Fino a qualche anno fa, non pensavo di venirci nemmeno in vacanza in Brasile. E adesso ci vivo. E mai avrei pensato di farci un viaggio alla Thelma & Louise con la mia amica. Troppo pericoloso. E invece…

Purtroppo è già ritornata in Italia da qualche giorno. Ma sono state delle vacanze bellissime, indimenticabili. Anche per me che sono qui sempre.

I panorami meravigliosi di Rio de Janeiro, il momento mistico del Cristo, l’ affollatissima spiaggia di Ipanema al tramonto. Per non parlare del Capodanno con i piedi nella sabbia, le onde forti dell’oceano e i fuochi artificiali fatti in casa (:-P). Dei delfini che nuotavano “vicino” a noi, delle scogliere di terra rossa e della sabbia nera. E dormire negli ostelli, in mezzo ad altri viaggiatori come noi, in stanze senza pareti che ti fanno sentire in perfetta armonia con la natura. O essere ospitate da amici del posto e dormire per terra. Anche i momenti meno piacevoli, le situazioni un pochino più pesanti e a tratti esilaranti, hanno reso il tutto ancora più speciale.

Ma la sensazione che mi ha pervaso durante questa vacanza intera, che, per fortuna, è una sensazione che vivo quasi costantemente, è stata quella di una libertà assoluta. Da chiudere gli occhi, aprire le braccia al vento e buttare indietro la testa, respirando a pieni polmoni.

E il mio grazie va al Brasile, ovviamente, che rende tutto questo possibile.

Ma anche a te, cara amica mia!!

A.

Ti va una doccia?

Se vi fanno una domanda del genere, quando andate a casa di amici brasiliani, non preoccupatevi, non state necessariamente puzzando. E’ che ti vogliono far sentire a vontade (a tuo agio), e per loro una doccia risolve i più catastrofici del problemi. E ammetto che hanno anche ragione. Se ti sei fatto 2 ore di autobus a 30 gradi, o sei venuto a piedi quasi di corsa, sei sudato fradicio. E cosa c’è di meglio di una doccia rinfrescante per sentirsi come nuovi? Altro che caffè e caffè!!

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Vale do Catimbau – Pernambuco

Vivere in un paese caldo è bello, bellissimo. E vivere sul mare è veramente meraviglioso. Però, siamo sinceri, dopo un po’…che palle!! Il mare è sempre uguale, lo guardi da destra, lo guardi da sinistra, lo guardi la mattina, la sera… cambia di poco, un po’ i colori, e la marea, ogni sei ore. A volte cambiare aria fa bene. E in Brasile non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Ma senza pensare all’enormità del Brasile intero, pensiamo al semplice Pernambuco. Uno staterello piccolo (comparato con altri stati brasiliani), che si estende in orizzontale. Ha pochissimi km di costa (180 km circa), il resto è tutto nell’entroterra, con varie differenze paesaggistiche e climatiche. Passiamo dalla mata atlantica (clima umido), all’agreste, per finire nel sertão (clima semi-arido), che occupa circa 2/3 dell’ intero stato.

Detto questo, a Pasqua abbiamo deciso di esplorare nuove terre con una coppia di amici. Destinazione: Vale do Catimbau. Distanza: 300 km. Tempo di viaggio: 4/5 ore in macchina. Giorni a disposizione: 3. Continua la lettura di Vale do Catimbau – Pernambuco

è aperta la caccia allo squalo?!?!

Negli ultimi 10 giorni, nel litorale pernambucano, sono stati catturati 3 squali. Uno a Recife, uno a Olinda e uno a Pau Amarelo, qui vicino a casa mia. Tutti che ne parlavano. Come fosse una notiziona. Che il litorale pernambucano sia abitato dagli squali non è una novità, certo è che catturarne 3 in così poco tempo è quasi un record. Tranquilli, niente allarmismi: gli squali sono rimasti impigliati nelle reti dei pescatori che normalmente pescano a più di uno o due km dalla costa, perciò niente paura. Certo, nella costa recifense e olindense è sconsigliata (se non proibita in alcune spiagge) la pratica del surf, ma se posso essere sincera, fare il bagno nelle spiagge urbane non è mai stato un grande attrattivo per me. Continua la lettura di è aperta la caccia allo squalo?!?!

Che noia questi luoghi comuni…

C’è una cosa che proprio non tollero, come donna che vive qui in Brasile. Sentirmi porre, da un qualsiasi uomo italiano (o tedesco o francese, insomma, europeo), la stessa domanda: “ma che cosa porta una donna a venire qui in Brasile? Insomma, per una donna non deve essere tanto facile…”. E allora rispondere con una domanda è la cosa che mi viene più spontanea: ” e dimmi, genio che non sei altro, che cosa mai porterebbe un UOMO a venire  a vivere qui in Brasile??? Ma soprattutto, perchè cazzo dovrebbe essere più semplice per te, idiota come sei??”. Ecco, io perdo le staffe. Sono stufa marcia di questa convinzione che il Brasile è un paese per soli uomini.

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Vivere in Brasile. E’ veramente così facile?

Gli italiani sono davvero in fuga. E come biasimarli? Io, a dire il vero, non sono fuggita, semplicemente e casualmente me ne sono andata proprio quando la crisi stava cominciando. E adesso, grazie tante, ma non ci torno in Italia. Almeno per ora.

Ma ci tengo a scrivere un articolo rivolto a tutti quei sognatori che sperano di venire a vivere in un paese tropicale. Pieni di speranze e aspettative. Grazie al blog ricevo molte e-mail in cui mi si chiede come fare, come non fare, se c’è lavoro, se si vive bene. E poi basta camminare per le stradine di Olinda per scoprire quanti nuovi italiani ci sono. Che per ora sono solo turisti. Ma che vorrebbero fermarsi. Ed è proprio a questa categoria di persone che vorrei rivolgermi: a chi ha il sogno di vivere in Brasile, ma che in Brasile non ci è venuto nemmeno in vacanza. A chi pensa di andare a vivere nel paese delle “grandi opportunità”. A chi pensa di venire a fare “la bella vita”. A chi pensa che qui sia tutto più facile.

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Lençois Maranhenses

Provate a immaginare un enorme deserto con dune altissime di sabbia bianca, che si perde all’orizzonte. E ora provate a immaginare di camminare e salire sulla duna più alta e guardare quello che vi si presenta davanti. Immaginate di vedere un’ infinità di laghi di acqua cristallina, un lago tra ogni duna. Una duna, un lago. Un’altra duna, un altro lago.

Ecco, i Lençois sono proprio così, il posto più incredibile che abbia mai visto. Non esistono parole per descriverne la bellezza. Salire e scendere dalle dune (tutto rigorosamente a piedi). Continua la lettura di Lençois Maranhenses

questa casa non è un albergo

Sì, perchè non voglio mica che mi si paghi. In questi anni è passata così tanta gente da casa nostra, che la mia tentazione è quella di iscrivermi al sito di CouchSurfing, per ricevere gente da tutto il mondo. Lo spazio non manca, la voglia nemmeno. Dev’essere culturalmente molto interessante confrontarsi con altre culture, interagire, far conoscere un poco del posto in cui viviamo. Sandro non è molto per la quale, e da un certo punto di vista lo posso capire: se almeno si avesse un’idea anche vaga di che persone ti arrivano in casa, sarebbe molto meglio. Continua la lettura di questa casa non è un albergo

Pipa 2012

Sono passati ormai 3 anni buoni dalla prima volta in cui sono andata a Pipa (Rio Grande do Norte), e questa è stata l’unica località extra-pernambucana che ho visitato svariate volte. Sei volte, per essere precisi. Non è poca cosa. Le cose sono un pochino cambiate dalla prima volta in cui sono stata.

In primo luogo, la strada per arrivarci: l’autostrada è stata praticamente completata e in 3 ore di macchina si è già a destinazione, il che rende questa meta  decisamente a portata di mano. Per lo meno per noi, che ormai abbiamo assimilato il concetto brasiliano di distanza.

Il turismo è sicuramente aumentato e il villaggio in sè è “occupato” dagli argentini. C’è stata una vera e propria invasione argentina di massa, che ha preso in mano quasi l’intero settore alberghiero (ristoranti compresi) e del commercio. Il che non dà nessun problema, ci mancherebbe. Però si ritorna sempre al solito discorso di non sentirsi nel “vero Brasile”, di non riuscire quasi a comunicare in portoghese in maniera fluente, etc. etc. etc. Continua la lettura di Pipa 2012

Jericoacoara, Cearà

L’arrivo di mia sorella, per una vacanza lampo qui in Brasile, era previsto per il 20 di settembre. Questa volta volevo organizzare un viaggetto che si discostasse dal solito giro per le coste pernambucane. Le opzioni qui in Brasile non mancano di certo, ma il campo si è ristretto rapidamente a causa del pochissimo tempo a disposizione. Dopo aver escluso i Lençois Maranhenses (devo scrivere un articolo al riguardo), per cause di forza maggiore, abbiamo optato per Jericoacoara, che si trova nello stato del Cearà (poco più di 1000 km a nord). Confesso che non ero convintissima di questa scelta, avevo sentito molte opinioni contrastanti in merito a questa destinazione conosciutissima in Europa e non solo. Sapevo che era turistica al massimo, con prezzi europei e con addirittura la possibilità di pagare in euro (questo era troppo!!!!!!)…insomma, gli ingredienti per il classico posto che normalmente cerco di evitare a tutti i costi c’erano tutti. Ma poi ho guardato il lato positivo, ero in compagnia di mia sorella e di 2 amiche, una brasiliana di Fortaleza e un’italiana di Milano che vive qui a Olinda.

Dunque si parte. Continua la lettura di Jericoacoara, Cearà

Fernando de Noronha – PE- Brasil

3 giorni dopo il mio ritorno in Brasile dall’Italia ero di nuovo in volo. Questa volta la destinazione era a un’ora di aereo da Recife. Destinazione : Fernando de Noronha. Incredibile. E chi avrebbe mai pensato di andarci? Quello è uno di quei posti che solo il volo mi sarebbe costato come un mese di lavoro. Ma Sandro, grazie a degli amici che lavorano lì, ha trovato un’occasione imperdibile. Pronti, via.

Fernando de Noronha è un arcipelago di isolotti nell’Oceano Atlantico, situato al largo di Rio Grande do Norte. Ma fa parte del Pernambuco. E’ la sua perla. Solo l’isola principale è abitata, con una popolazione nativa di circa 4000 persone. Ha un aeroporto che occupa un terzo della lunghezza dell’isola. E una serie di spiagge, scogliere, rocce da togliere il fiato.

Atterrare a Fernando de Noronha fa paura: non vedi la pista , ti sembra di finire direttamente in mezzo alla vegetazione. E ci sono un sacco di stormi di uccelli. E’ magnifico. Quasi per la prima volta da quando sono qui mi sono sentita totalmente avvolta da questa natura rigogliosa. Una natura che qui viene rispettata. C’è un ente che controlla molto severamente chi non rispetta le norme ambientali. Quest’isola è controllatissima. Continua la lettura di Fernando de Noronha – PE- Brasil

Vendiamo case in Brasile

E’ in linea il nostro nuovo sito che si occupa della divulgazione della vendita di immobili da noi gestiti. Nel sito che ha per dominio www.cercocasabrasile.it troverete oltre alla sezione riguardante la vendita, una sezione riguardante gli affitti, punti di interesse e una sezione dedicata al perchè comprare casa in Brasile con le domande più frequenti.

Mentre vi parlo, gli aumenti degli investimenti nel ramo immobiliare brasiliano non sembrano arrestarsi, in alcune zone del Brasile il valore delle case negl’ultimi 12 mesi è aumentato anche del 40%. Le vendite del Residence RioSole sono già iniziate ed i risultati sono incoraggianti. Continua la lettura di Vendiamo case in Brasile

Carnevale Olinda 2011 – Casa da Bagassa

Non spaventatevi per il nome, niente a che vedere con la casa del presidente del consiglio :) . Bagassa da queste parti è usato per descrivere una situazione divertente.

Con dei ragazzi di Olinda stiamo organizzando, in una delle più belle case di Olinda, una dimora per chi vorrà ospitarsi nei giorni della Follia carnevalesca di Olinda, uno dei carnevali più famosi del Brasile. Il pacchetto, dal costo di 500,00 R$ a persona, prevede il soggiorno dal giorno 4 al giorno 8 di marzo con prima colazione. Come si usa qui, chi verrà ospitato dovrà portare con sè materasso con sacco a pelo, ed è consigliato il ventilatore. La casa sarà organizzata in camerate con bagni comuni.

Nel parco della casa ci sarà l’assemblamento di alcuni blocchi carnevaleschi che si prepareranno per l’uscita nelle vie affollate di Olinda. Lì potrete assistere alla preparazione dei blocchi in diretta. Stiamo anche organizzando un “Camarote”, ossia una zona VIP dalla quale si potrà assistere dall’alto alla Follia, ma questo non farà parte del pacchetto soggiorno. 

Chi avrà la fortuna di poter passare 5 giorni di vera Follia e divertimento non esiti a contattarmi.

Qui il sito ufficiale.

S.

Le due facce di Rio

Neanche il tempo di godersi il bel ricordo di Rio de Janeiro che è scoppiata una guerra. 45 narcotrafficanti morti e pure una ragazzina di 14 anni ammazzata da una pallottola vagante. Una vera e propria guerra tra le favelas. Le immagini viste su qualche notiziario mi hanno ricordato le guerriglie urbane tra polizia e narcotrafficanti in Colombia. Da un lato i narcotrafficanti e dall’altra i corpi speciali della polizia militare. Continua la lettura di Le due facce di Rio

Germania? No, Brasile

Lo scorso fine settimana ho fatto un “salto” nello stato di Santa Catarina (nel sud del Brasile), uno stato colonizzato verso la fine dell’1800 da italiani e tedeschi. Degli amici trentini mi hanno invitato e li ringrazio per la calorosa accoglienza. In realtà gli amici trentini sono i pronipoti di quegli uomini e donne che corraggiosamente più di cento anni fa hanno colonizzato queste fertili terre, orgogliosi del loro passato cercando di mantenere vive le loro origini con usi e costumi che al tempo i bisnonni hanno importato dal Trentino o da altre regioni del nord Italia. Continua la lettura di Germania? No, Brasile

La C.T.M.F lotta per la salvaguardia dell’ambiente.

Il titolo riporta:”Associazione del turismo di Maria Farinha lotta contro i rifiuti sulla spiaggia”. Questo articolo é apparso in questi giorni su un giornale locale che tra gl’altri articoli riportava anche la critica della neo nata associazione del turismo verso gli organi pubblici della zona. L’articolo é il seguente:” nel giorno 14 luglio alle 10 di mattina, presso l’Hotel Amoaras Resort la CTMF – associazione del turismo di Maria Farinha – si é riunita per discutere e elaborare dei progetti per stimolare la crescita del turismo locale. Si sa che il turismo oltre a movimentare l’economia crea anche posti di lavoro. “Il turismo é anche di facile sviluppo, non inquina, e qui a Maria Farinha la bellezza naturale facilita il processo” dice il Presidente dell’Associazione Felipe Andrade. Continua la lettura di La C.T.M.F lotta per la salvaguardia dell’ambiente.

Camara do Turismo de Maria Farinha

In queste settimane è stata fondata la “Camera de Turismo de Maria Farinha“, formata da imprenditori del settore alberghiero, nautico e d’intrattenimento. Questa nuova associazione ha come scopo definire politiche per incrementare il turismo e promuovere migliorie significative per la penisola di Maria Farinha. Il gruppo si promette di trovare e mettere in pratica misure concrete per migliorare vari punti come: la pulizia della spiaggia, la promozione del destino turistico, la sicurezza, la cultura e le infrastrutture.  Continua la lettura di Camara do Turismo de Maria Farinha

Pipa (Tibau do Sul) – Rio Grande do Norte

Praia da PipaSe volete vedere un mare bellissimo, spiagge pulitissime, contrasti paesaggistici incredibili, nuotare con i delfini…beh, questo è il posto giusto. Non potete venire da queste parti e non fermarvi qualche giorno in questa località. Se vi aspettate il Brasile dimenticatevelo per un paio di giorni. Pipa, nello stato di Rio Grande do Norte, poco sotto (30/40 km) Natal, è stata “colonizzata” da tedeschi, spagnoli, argentini, americani, che hanno aperto negozi, ristoranti, bar e locali di ogni genere. Continua la lettura di Pipa (Tibau do Sul) – Rio Grande do Norte

Le due facce di una stessa medaglia

L’ho rubato a una mia amica italiana che vive qui, Silvia, la quale l’aveva recuperato in Internet. Non si sa chi sia l’autore di questo articolo, ma dice la verità, ti fa vedere quello che il turista medio non vede, o meglio, non vuole vedere. Il turista dovrebbe smettere di essere medio, dovrebbe cominciare a integrarsi con la popolazione che visita…così facendo incosapevolmente aiuta e  apporta il suo contributo per migliorare le cose.

bandeira brasileira

“Siamo in Brasile, rapiti da un’incantevole vegetazione, da una sorprendente biodiversità, da paesaggi esotici e ricchezze naturali, cullati dalle note della Bossanova, coinvolti dal ritmo del samba, ossessionati dall’onnipresente forrò, estasiati di fronte alle acrobazie della capoeira, inebriati dalla cachaça, storditi dal sole tropicale, circondati da donne bellissime……. Continua la lettura di Le due facce di una stessa medaglia

mimo 2009

mimo09La scorsa settimana si è conclusa la Sesta Edizione del Festival Internazionale della Musica a Olinda, la mimo 09. Una “mostra” di musica, che sta richiamando sempre più appassionati,residenti e non, e che quest’anno ha raggiunto le settantamila presenze. Sta diventando uno dei festival musicali più importanti del Brasile.  Continua la lettura di mimo 2009