País Tropical: via alle liste!!

di Giulia e Anna 


Senza metterci d’accordo, ci siamo ritrovate con delle  liste simili su alcune difficoltá della vita quotidiana nei paesi tropicali in generale. Perchè dunque non pubblicarle, visto che tra l’ altro ora le liste sono di moda?! Quello che ne esce fuori è un accozzaglia di pensieri in stile Frankestein a 4 mani (molto) lontane, ma che in questo momento sono di nuovo vicine!

Iniziamo… Jorge Ben Jor nella canzone País Tropical elenca alcuni privilegi del vivere, appunto, in un paese tropicale come il Brasile. Ma quali sono le piccole difficoltà quotidiane del vivere nel nord-est del Brasile, ma anche in Birmania? Cosa accomuna questi due posti così diversi, oltre alla B?

1) La prima osservazione, seppur banale, è che in un paese tropicale fa caldo, molto caldo. Quel calore torrido, che in Italia sarebbe definito – come annualmente succede e non solo a Studio Aperto – “il periodo più caldo dal dopoguerra” per noi è spesso semplicemente la normalità. Quindi, a tutti voi che quando in Italia è inverno ci scrivete che ci invidiate, vi consigliamo di ricordarvi quanto si suda in quei giorni in cui in Italia si scatena “l’emergenza caldo”; 2) Un’ altra osservazione banale del vivere in un paese tropicale è che per avere questi splendidi paesaggi verde smeraldo e ricchi di vegetazione lussureggiante deve pur piovere. Diluvia spesso per giorni interi e a volte torna alla mente quella frase da diario adolescenziale che era “non può piovere per sempre”, magari quando sei ferma in una strada allagata e impieghi 3 ore per fare 3 chilometri o quando il bucato ti si asciuga dopo una settimana e prima ancora di toglierlo dallo stendino ha già la muffa;

3) Un po’ per i due motivi già citati, e soprattutto per la mancanza di una rete fognaria, molti dei paesi tropicali presentano un caratteristico odore, a volte soffocante, ma che magicamente dopo vari mesi diventa quasi familiare  e, come succede a volte con dei ricordi olfattivi che riguardano ad esempio la propria mamma, questo odore di fogne riesce a trasmettere quella (piacevole) sensazione di sentirsi a casa;

4) Non di rado manca la corrente elettrica. Il ritorno della stessa è spesso imprevedibile (va da un minuto ad ore ed ore) e guarda caso proprio in quei momenti ti viene voglia di fare tutto cio che è collegato ad una presa. E non solo, scopri che non puoi farti nemmeno la doccia perché, se non funziona la pompa, l’acqua non ti uscirà mai;

5) Oltre alla corrente manca spesso l’acqua e non è così strano lavarsi nei bagni dell’ufficio alle 7 di mattina o chiedere ad amici e vicini di poter fare una doccia o una lavatrice a casa loro;

6) Il peggio che può capitare con l’acqua è che, mentre non hai l’acqua in casa, ti finisce anche quella dei bottiglioni da 20 litri che usiamo per bere e a volte cucinare, ma che nell’emergenza potrebbe essere usata per lavarsi almeno la faccia! Di solito l’acqua finisce nel fine settimana o in orari in cui è impensabile che il fattorino te la consegni. Ogni volta il pensiero è che è necessario e prudente avere una scorta di bottiglie di acqua ma, puntualmente, queste bottiglie spariscono nel momento del bisogno!

7) Un’altra cosa che magicamente finisce è il gas, o meglio, il gas della bombola del gas. Una volta è finito mentre il caffe era sul fuoco e per poco non è riuscito ad uscire dalla moka (italiana, ovvio); molte altre volte è finito quando c´era gente a cena ed altrettante volte durante il fine settimana – quando trovare qualcuno che ti porti il gas diventa la preoccupazione maggiore del sabato sera.

Se qualcuno volesse aggiungere altri aspetti legati alle difficoltá del vivere nei paesi tropicali, ben venga!! Li pubblicheremo ben volentieri!! E questo vale anche per gli aspetti postivi, che saranno pubblicati a breve!!

A.& G.

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