Il Brasile attraverso gli occhi di un francese, Olivier. Per leggere l’articolo originale in portoghese clicca qui.
– Qui in Brasile, per tutto c´é una fila: fila per pagare, fila per ordinare, fila per entrare, fila per uscire e fila per aspettare la prossima fila. E due persone sono sufficienti per costituire una fila.
– Qui in Brasile l´anno comincia dopo il Carnevale.
– Qui in Brasile tutto è “da gay”. Bere té é da gay. Ordinare una Coca-Zero é da gay. Giocare a pallavolo é da gay. Bere vino é da gay. Non amare il calcio é da gay. Essere francese é da gay. Essere gaucho é da gay. Essere di Minas Gerais é da gay. Curarsi nel vestire é da gay. Non dire che qualcosa é da gay: anche questo é da gay.
– Qui in Brasile gli uomini non sanno fare nessun tipo di lavoro in casa: non sanno pulire, non sanno usare le lavatrice. Non sanno cucinare, neanche per la sopravvivenza: tipo cucinare riso o pasta. Non sanno cucire un bottone. Non sanno neanche fare cose che, fuori dal Brasile, sono considerate estremamente “da uomini”, come cambiare la ruota di una macchina. Sono veramente cresciuto in un altro mondo…
– Qui in Brasile ostentare la ricchezza è molto comune: macchine importate, ristoranti carissimi in quartieri chic, club esclusivi la cui tassa associativa raggiunge valori stratosferici.
– Qui in Brasile, nei bar e nei ristoranti, le coppie si siedono uno accanto all’altro, come se fossero in macchina.
– Qui in Brasile il cliente non ordina la birra al cameriere: il cameriere te la porta in ogni caso.
– Qui in Brasile c’è sempre un prete o un pastore che parla in tv o alla radio.
– Qui in Brasile la vita scorre lentamente. E’ normale restare nel traffico il giorno intero, ma non addormentarti al semaforo. Là devi essere veloce e passare ancora prima che diventi verde […]. E’ normale anche passare 10 minuti alla cassa del supermercato con solo una persona davanti a te. Ci mettono molto a passare i prodotti e spesso la cassiera deve digitare il codice a barre o chiedere aiuto a un collega per trovare il prezzo di un determinato prodotto. Però, al momento di ritirare la carta di credito devi essere rapido. Se non ritiri la carta subito, la stessa cassiera che ci ha messo 10 minuti per passare 10 prodotti ti dice aggressivamente: “puoi ritirare la carta!!!”
– Qui in Brasile la politica non è solo sinistra-destra. Per molti aspetti il Brasile è un paese di sinistra e per altri è di destra. Per esempio, tu puoi perdere il lavoro da un giorno all’altro senza preavviso. C’è una differenza enorme tra ricchi e poveri. Guadagnare venti volte lo stipendio minimo è molto comune, e guadagnare solo un salario minimo lo è ancora di più. I bambini della classe media o alta studiano quasi tutti in scuole private, le chiese hanno un impatto molto importante sulle decisioni politiche. E dall’altro lato esiste la sanità pubblica, lo stato ha molte imprese e molti dipendenti pubblici, ci sono molti aiuti per sradicare la povertà nelle regioni meno sviluppate del paese. Lo stesso governo è un misto di politica conservatrice, liberale e socialista.
– Qui in Brasile è comune conoscere qualcuno, chiacchierarci e dire: “Ci sentiamo, così ci mettiamo d’accordo, ok?” e non ci si scambia nemmeno il numero di telefono.
– Qui in Brasile, le parola “aparecer” (apparire, farsi vivo), in generale significa “non farsi vivo”. Esempio: ” Più tardi vengo” significa in realtà : ” no, non mi farò vivo”.
– Qui in Brasile il clima è ideale. C’è molto sole, non fa freddo, ci sono tutte le condizioni per potersi godere varie attività all’aperto. Però la domenica, se vuoi incontrare un’anima viva in pieno pomeriggio devi andare al centro commerciale. Le strade sono deserte, ma i centri commerciali sono pieni di gente. I centri commerciali sono la cosa meno interessante del Brasile.
Continua…..
Come in Italia :))
uomini che non sanno pulire, le battute sulla pelle degli omosessuali, maschilismo, e ostentazione… :)))
ahahahaha!!!! dove sei in Italia? (cmq hai ragione…)