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Ultime parole famose

Dopo anni senza scrivere, mi ritrovo a leggere i nostri vecchi post e mi sorprendo di quante cose siano cambiate. Visioni, punti di vista, realtà che cambiano. Sì, saranno necessari alcuni aggiornamenti. Una cosa è arrivare e scoprire tutte queste cose nuove, un’altra è vivere per anni e scoprire come realmente sono.

Un esempio: adesso abbiamo una moto (“ha” sarebbe il verbo più corretto)! E’ diventato il mezzo di trasporto ufficiale di Sandro. Alla mia facciazza che anni fa diceva:  MAI NELLA VITA UNA MOTO IN BRASILE.

Ecco, appunto.

A.

 

 

Problemi linguistici

Dopo 5 mesi che sono qui, oggi, per la prima volta, mi hanno corretto la pronuncia di una parola. La parola è buraco, la buca, il buco, che ho nominato innumerevoli volte per descrivere le strade di qui. Ne ho parlato sul blog, scrivendolo corretto, e ne ho parlato al lavoro e fuori, pronunciandolo sbagliato, come se ci fossero due R. Il problema è che la doppia R qui assume un suono mezzo aspirato, che non so spiegare a parole. Insomma, niente a che vedere con la nostra doppia R o con la R singola. Oggi a lezione (le lezioni sono in italiano, ma a volte do il significato in portoghese di alcune parole), uno studente (gli altri magari non ascoltavano nemmeno :-) ) non ha minimamente capito cosa stessi dicendo. Continua la lettura di Problemi linguistici

All’assalto

Di solito noi siamo abituati ai clienti che prendono d’assalto negozi e commessi dei centri commerciali. Qui è l’esatto contrario: sono i clienti ad essere presi d’assalto dai commessi. Entri in un negozio e ti saltano addosso almeno in 5. Devo dire che ci sono commessi in esubero. Non so se sia una tattica per non uccidersi di lavoro ( 😛 ), ma in un negozio di 3×4 mt ci sono 4 dipendenti. Io e mia sorella, l’altro giorno, siamo andate al centro commerciale per vedere se si riusciva a fare un po’ di shopping economico. Entriamo in un negozio abbastanza grande, ma non abbastanza per avere circa 15 dipendenti. Beh, entriamo e cala il silenzio. Si girano tutti. Continua la lettura di All’assalto

Mai più ricci

cuffiaL’ho vista per la prima volta quando ero a Tamandarè. Tamandarè è una cittadina (noi la chiameremmo paese, qui la chiamano città) di 20mila abitanti. La chiameremmo paese perchè non ha nulla che possa ricordare una città, tutti sanno di tutti, tutti si conoscono, la vita è molto semplice. Diciamo che è un grande e tranquillissimo paese del litorale, lontano un po’ da tutto. La popolazione non è ricca, ma è molto cordiale e socievole. Fatto sta che, passeggiando per il centro dopo una giornata all’asilo, ho visto moltissime donne con queste fantastiche cuffiette di lycra. A Tamandarè le vendono solo di 2 colori: nero e color carne (come la foto). Quei due mesi passati lì sono stati un inferno a causa del caldo. Cose che non si poteva respirare. Io giravo munita di bottiglietta d’acqua e asciugamanino, da quanto si sudava. Più volte ho maledetto questi cavolo di capelli lunghi. Continua la lettura di Mai più ricci

Popi rocki

Finalmente un sabato sera diverso dal solito!! Ieri sera siamo andati dai nostri amici a cena (al solito Le Monde che ci piace un sacco), e abbiamo deciso di uscire una volta chiuso il ristorante. Perciò ci siamo abbuffati, ci siamo bevuti un bel caffè per rimanere svegli (non siamo più abituati..) e verso l’una chiudiamo il ristorante e andiamo tutti verso Recife. Manoella, che è del posto, conosce diversi locali. Adora ballare e ci dice che andremo in un posto che si chiama Jardins (giardini).  Pronti, via, pieni di voglia di fare festa. Arriviamo a questo Jardins e ci restiamo malissimo. Dei giardini c’ha solo il nome. Tutto al chiuso, con l’aria condizionata sparata a chiodo. Prima di entrare chiediamo che musica fanno: forró. Gurgle… no, per carità, se c’è una cosa che proprio detesto è il forró. Continua la lettura di Popi rocki

100% Jesus

Che fossero molto religiosi me l’ero immaginata. Che avessero un modo tutto loro di esserlo pure. Ma questi adesivi sono veramente tamarrissimi. Non è raro, anzi, quasi lo è il contrario, vedere auto, moto, carretti trainati da muli, biciclette, chioschi con attaccati adesivi del tipo: 100% Jesus, Deus è fiel, Deus te ama, Jesus ama você sem limites, Você é especial para Deus, Jesus Cristo voltará (Gesù Cristo tornerà), Sorria Jesus te ama (sorridi, gesù ti ama)…e avanti all’infinito. Ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti e la maggior parte sono veramente divertenti. Ovviamente si parte da gesù per arrivare a qualsiasi altra spiritosaggine attaccata a parabrezza e portiere. Ce ne è una divertentissima. Ho trovato la foto in Internet, ma non riesco a salvarla. Continua la lettura di 100% Jesus

Appunto si diceva…

Oggi. Zero voglia di fare da pranzo. Andiamo a mangiare fuori in un ristorante alla buona qui vicino dove andiamo spesso. Siamo lì che aspettiamo la nostra carnazza alla piastra mentre il cameriere sparecchia un tavolo vicino. Prende bicchieri, piatti, posate. Poi vede che la bottiglietta di plastica dell’acqua è vuota e traaaaccc, fuori dal ristorante, la lancia in strada. Vi giuro. A questa cosa non mi voglio abituare. Io e Sandro restiamo di sasso:”hai visto anche tu quello che ho visto io?”…senza parole. Continua la lettura di Appunto si diceva…

Taxa Tapa-buracos

Ecco qui. Sentite questa. Qui, in Pernambuco (non so negli altri stati del Brasile), questa “tassa tappa buchi” è stata finalmente sospesa un po’ dappertutto. Gli automobilisti dovevano pagare il corrispettivo del nostro bollo auto più una tassa annuale a parte. Appunto questa taxa tapa-buracos. Il nome vero sarebbe Taxa de Conservação e Manutenção de Vias Públicas. L’hanno abolita, anzi sospesa , ovviamente dopo le mille proteste dei contribuenti. Ho cercato in Internet il vero motivo della polemica, ma non l’ho trovato scritto da nessuna parte. Ho idea che qui si censuri ancora più che in Italia. Beh, il motivo per cui è stata sospesa sembra sia dovuto all’incostituzionalità di questa tassa, che dovrebbe essere già inclusa nel bollo auto (come sarebbe ovvio). Continua la lettura di Taxa Tapa-buracos

Maria Farinha-Recife a/r

Av. Agamenon MagalhãesCe l’ho fatta!!!!!!!!!!!!! Sono riuscita ad andare da sola in macchina in centro a Recife e tornare, senza (grossi) danni!!! Avevo una riunione in una scuola, così ho preso e sono andata da sola. D’altronde non posso usare Sandro come un taxi e fargli sciroppare ogni riunione. Perciò parto, tranquilla e pacifica, con un po’ di anticipo, che non si sa mai dato che sta piovendo da giorni a dismisura e ci sono stati enormi problemi alla circolazione, ovviamente causati da strade diventate improvvisamente fiumi in piena (non esagero) . Continua la lettura di Maria Farinha-Recife a/r

Diminutivi

Solo un commento veloce: adoro questa lingua, e la cosa che più mi piace sono i diminutivi che usano in modo totalmente spropositato. Quello che mi piace di più è bem pertinho che letteralmente si tradurrebbe come “ben vicinino”. Semplicemente vuol dire che è vicino. Ci attaccano il “bem” e poi un bel diminutivo, come anche bem limpinho (pulito). Il più difficile da pronuciare è pequenininho (vado a vedere se l’ho scritto giusto.. yess), anche perchè a dirlo qualche lettera si mangia. Ma rende l’idea del piccolino, ed è bellissimo. Continua la lettura di Diminutivi

Sandro e Anna nel paese delle mini-confezioni

Abituata alla Spagna che ti propina shampoo e bagnoschiuma da 2 litri per volta, qui mi sembra di essere in un paese fatto a misura di bambino. Ovviamente non mi riferisco alle distanze o alla grandezza geografica del Brasile, ma alle confezioni, agli imballaggi che si trovano nei  supermercati. Qui è tutto mini mini mini. Il che è un controsenso pazzesco: viste le distanze notevoli negli spostamenti e visto che mica tutti posseggono una macchina dovrebbero fare confezioni formato famiglia, per evitare così di dover andare a fare la spesa ogni 2 giorni. Invece no. Il detersivo per la lavatrice è la cosa che mi ha colpito di più: sacchettini da 500 gr grandi poco più di 3 pacchetti di sigarette.

DSCN6153A dire il vero sono carini, ma dopo 4 lavatrici devi tornare a ricomprarlo. Così hanno pensato di fare una confezione grande con dentro qualcosa tipo 20 sacchettini piccolini. Intelligente no? L’imballo, come i sacchetti, ovviamente è di plastica. Per non parlare dei detersivi per i piatti. Piccoli e stretti, e secondo me pure diluiti visto che per lavare 4 piatti te ne occorre mezzo barattolo. Continua la lettura di Sandro e Anna nel paese delle mini-confezioni

Viva la pasta

BasilicoSta crescendo, con calma, molta di più di quella che mi aspettavo, ma sta crescendo. E’ il mio basilico, la prima pianticella che abbia mai piantato in vita mia. Lo so, è un po’ da italiano medio non riuscire a fare a meno delle proprie abitudini culinarie, ma il basilico è indispensabile per restare fedeli alla cucina mediterranea. E noi vogliamo restare fedeli. Qui in Brasile il basilico ci sarebbe. Lo chiamano manjericão, ma ha delle foglioline piccole piccole e il sapore ha ben poco a vedere con il basilico che conosciamo noi. A dire il vero, cercando bene, visto che non tutti i supermercati ne sono provvisti, si può trovarne un altro tipo più simile al nostro…ma alla fine coltivarmelo mi dà un’enorme soddisfazione. Continua la lettura di Viva la pasta

A piedi nudi

InfraditoFantastico. Mai avrei immaginato che potesse succedermi nella vita. Sì, lo avevo sognato, ma ora è realtà. Vivere in una nazione in cui è estate tutto l’anno (ovviamente io mi riferisco solo al Nord-Est del Brasile, a scanso di equivoci) e in cui le calzature d’obbligo e indispensabili sono le INFRADITO. Sì sì, le infradito tutto l’anno e non quei 2 miseri mesi all’anno in cui a Trento fa caldo. Sempre sempre sempre. Continua la lettura di A piedi nudi