Sparare in un occhio ad un giornalista sembra un gesto simbolico, come quando qualche gang ammazza qualcuno ed in base a dove gli hanno sparato, in faccia, alla schiena o non so dove, si puó capire il movente. Il giornalista, quello vero, è l’occhio della gente e sembra chiaro che la gente non debba vedere i soprusi che stanno succedendo in questi giorni di protesta. Se ci sono degli sconfitti oggi, i primi sono di certo le forze militari che hanno dato sfoggio della loro poca professionalità, queste sono forze militari da dittatura non da paese democratico.